Un giorno in Tribunale, e che giorno!
Traduzione parziale, a cura di Valentin Vitkov, che ringrazio.
Scrivo mentre sto aspettando il mio volo di ritorno per Milano. Ho pensato che fosse una buona idea sedermi per un attimo e iniziare a condividere con voi le incredibili emozioni che ho provato oggi. Dove sono stato lo si vede da questo video su YouTube. Sono quello dietro l’avvocato con la parrucca nelle prime inquadrature del video.
Credo che tutti sappiate ora qual è il contenuto della così tanto attesa sentenza nel caso Microsoft vs. Commissione delle Comunità Europee. Non è un segreto che è una totale, perfetta, innegabile vittoria per la Commissione e per gli intervenienti a sostegno della stessa.
Ieri sera ero nella lobby del Sofitel, chiaccherando con James Flynn, QC, un barrister inglese che rappresenta la SIIA in questo caso, e Laura Avizar, avvocato spagnolo che rappresenta AudioBanner. Si trattava di quasi tutti gli intervenienti per la Commissione rimasti (assieme a ECIS) dopo che alcuni altri hanno abbandonato il caso grazie ad accordi di parte con Microsoft, dai quali hanno guadagnato solo le società che si sono ritirate, ma non anche la concorrenza e il mercato. Casomai il contrario.
Ci interrogavamo circa i possibili esiti e quale sarebbe stata la sentenza odierna. Con noi c’era un esperto indipendente di antitrust che ha seguito il caso attentamente sin dall’inizio. Anne Morphey di Clifford Chance (alla mia sinistra nel video) e Georg Greve, il Presidente di FSFE, completavano questo informale gruppo di discussione. La migliore scommessa di tutti era una decisione “a metà”, ovvero vittoria per Microsoft sui temi del bundling (il caso multimedia), vittoria per la Commissione sul resto, e possibile sconfitta sul sistema del Monitoring trustee. Le mie parole erano “sono un ottimista di natura”, ma non ero certamente fiducioso su una vittoria completa.
Questa mattina la morale era alta per entrambe le parti. Ho chiaccherato con tutti gli opponenti, compreso Brad Smith e i due principali avvocati di Microsoft nel caso: Jean-François Bellis e Ian Forrester, QC. Con loro siamo in buoni rapporti(specialmente con Mr. Bellis, sono membro di un gruppo di avvocati nell’IT che annovera tra i propri membri il suo studio), e sono comunque dei perfetti gentiluomini, il che è merce rara…
La sala era piena di giornalisti, cameramen, fotografi (invidia per le loro fantastiche macchine fotografiche, anche uso una una reflex digitale prosumer piuttosto buona). La tensione si poteva tagliare con il coltello.
Quando è stato annunciato l’ingresso dei giudici, alle ore 09:30 è caduto il silenzio. Il presidente del tribunale Vesterdorf ha iniziato a leggere gli estremi del caso, annunciando le parti e continuando con il dispositivo. Le prime parole erano “Il tribunale di primo grado annulla…” Il sangue mi si è gelato per un secondo, ma poi egli ha continuato “… l’articolo 7 della decisione…”. “Un momento”, mi sono detto, “l’articolo 7 riguarda il monitoring trustee. Se hanno iniziato con questo, il resto dovrebbe essere confermato, è uno spettacolo! Ora godiamoci il resto con la faccia da giocatore da
poker.” Ma il mio cuore continuava a ballare il samba (con la “s” minuscola).
Seguono le parole che hanno chiuso il caso. Gioco, partita, incontro. “Rigetta il resto della domanda”. “Wow, abbiamo vinto!”. Non ho potuto trattenermi e ho girato la testa verso Jeremy Allison (Google, Samba Team), Volker Lendecke (Ser Net e Samba Team) e Georg Greve (presidente, FSFE) (il nostro wunderteam), ho fatto loro l’occhiolino e poi mi sono contenuto. Non era finita, Microsoft ha pure la condanna alle spese! Dopo di che, i giudici (tredici, un record) hanno sfilato fuori dall’aula, ed era tempo di gioire! Strette di mano, pacche sulle spalle tra gli avvocati, celebrazioni!
In questo modo finisce una battaglia legale durata 3 anni che, per quanto mi riguarda, è il più grande successo della mia carriera professionale. La stampa è praticamente impazzita alla ricerca di inteviste, ma io mi sono trattenuto un poco per assaporare il momento. Qualche intervista, tutto finito.
What the future will bring, this is unknown. I am still reading the Judgment. Even the part where the Commission was turned down, is not that bad, as there is nothing contrary to establish a monitoring process, just it was found wrong to impose on Microsoft to decide how this would look like (and to pay for it). So the Commission was said “you do your own job, decide what’s appropriate, pay for it”. With more than 1bn fines, 497 (plus interests) already secured with this judgment, there is plenty of money to pay such a compliance scheme.
It is hard to say if the Commission will be able to take home a real result out of this judgment. Microsoft has a brilliant record of being found guilty in Court and escape its doom in the compliance process, and we know that the devil hides in details. But it is hard to see how this judgment, so clearly deciding for one party, with direct, even blunt words against the other, shall not be followed up properly. This not limited to Europe, but to the rest of the world too.
One final though. We have been promised that, should the Commission have won this case, also my clients Samba would get a chance to be on the receiving end of the information (not source code!) Microsoft is compelled to reveal. But Microsoft decided to write licensing agreements which expressly exclude GPL code writers (thus Samba) to license out the information. Which means that a remedy to restore competition should not work in favour of those who compete. This must be changed, we will do whatever we can to make sure that this happens.
After today’s ruling, I am confident the goal is really closer.
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