La RAI che non vorRAI
The title makes sense in Italian, and refers to a recent news published by the authoritative Italian IT electronic magazine Punto informatico. It elaborates on the recent update of the RAI’s website. RAI, as you may know, is the state-owned TV broadcaster in Italy, and it has a Service Agreement with the Italian Goverment, because it is deemed to be a public service. Moreover, anybody who has a television set (or even a PC screen) must pay a yearly subscription irrespective of him/her/it ever watching a single minute of the broadcast in a year.
Well, despite the Service Agreement should put RAI in an independent position, this new website disregards all international standards on accessibility (such as WAI), by imposing non-standard extensions to the web browser. This is also against the internal directives on the Internet for the Public Administration.
It would appear that the content itself is delivered in MPEG2 (a striclty proprietary standard), but this is not the only shortcoming. Unlike YouTube, which also uses a proprietary standard (a Flash flavor that syncronizes VC6 and MP3 streams, to my reckoning), this content can only be displayed by browsers which implement ActiveX scripting. ActiveX is a very old and inadequate scripting technology compared with Java (which is more a middleware programming language), .Net, Javascript and its later evolution, AJAX (non of which is perfect, but nonetheless in some respects better than ActiveX). Java, Javascript and AJAX are platform independent and somewhat browser independent, while ActiveX is browser dependent (Microsoft IE), and platform dependent (Microsoft Windows). It is true that there are ports for Mozilla Firefox, but they are highly experimental and outdated.
Not an example of good digital citizenship. My point is that it would be so easy to be good digital citizens… just a tad of good faith and knowledge. Or, of asking around.
The article that follows (too long to me to translate), is under Creative Commons By-Nc-Sa, in other words, it cannot be used in commercial environment, whatever it means. This is the Creative Commons condition that I like less.
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Rai.tv, il debutto inciampa negli ActiveX
Roma – Da pochi giorni è online la nuova release di Rai.tv, l'atteso portale multimediale della RAI, che dovrebbe permettere prima o poi di godere anche dell’immenso archivio storico dell’emittente, che comprende trasmissioni che hanno talvolta plasmato il costume e la cultura italiani. Il sito offre anche alcuni contenuti 2.0 per promuovere il contributo degli utenti.
Un grafica essenziale ma curata e un razionale approccio che divide in canali tematici il materiale a disposizione costituiscono una gradita sorpresa, mettendo il navigatore a suo agio e offrendo una interfaccia decisamente più efficace di quella di RaiClick (che probabilmente verrà progressivamente inglobato nel nuovo portale). Di sicuro interesse l’idea di integrare i Podcast, che tuttavia al momento non sempre sono attivi o aggiornati.
Se la nuova veste grafica sembra studiata per soddisfare anche i palati più esigenti, lo stesso non si può dire della infrastruttura tecnica a cui è affidata la trasmissione dei contenuti. Come segnalato da più fonti, la tecnologia adottata è basata sui Microsoft ActiveX. Se da un lato qualcuno la ritiene persino obsoleta, dall’altro il limite principale di questa scelta è la compatibilità quasi esclusiva con Windows e Internet Explorer.
Chi tenti di visualizzare uno dei filmati messi a disposizione con un browser a grande diffusione come Firefox, ottiene infatti un eloquente avviso: “Per la visione del video è necessario: Plug-in ActiveX per Firefox”. Cliccando si viene dirottati su un sito dove è possibile scaricare una estensione per il browser di Mozilla.org, che tuttavia è disponibile solo per versioni di Firefox dalla 1.5 in giù, ossia versioni non aggiornate e sconsigliate persino da Mozilla Foundation.
Se ciò accade è perché gli sviluppatori del plugin ne hanno cessato lo sviluppo, ritenendo questo tipo di sistema ormai superato da soluzioni più avanzate per la webTV come quella sviluppata, tra gli altri, da YouTube. In alcuni casi è possibile installare ugualmente l’estensione anche su Firefox 2, ma l’operazione non va sempre a buon fine.
Situazione analoga si verifica anche sui sistemi Mac: Firefox tenta di visualizzare il contenuto appoggiandosi a QuickTime (spesso senza particolare successo o con evidenti problemi grafici), mentre Camino restituisce un laconico “Tipo di file non supportato” (vedi foto) e non va meglio neppure tentando di usare Safari. Analoga situazione, se non peggiore, per gli utilizzatori di sistemi GNU/Linux, per i quali non esiste alcuna alternativa utile.
Stupisce la scelta di impiegare questa tecnologia: soluzioni diffuse come MPEG4 avrebbero garantito quella interoperabilità con tutte le piattaforme annunciata nel Contratto di Servizio firmato lo scorso aprile. Persino una soluzione non freeware basata su Flash avrebbe permesso maggiore fruibilità dell’archivio, che invece nella situazione attuale nega il principio di neutralità della rete da molti auspicato.
Una situazione che ha irritato non poco gli utenti, e non soltanto in Italia. Sono dunque partite due iniziative, molto simili nei contenuti, che si propongono di inondare le caselle di posta elettronica RAI con missive di protesta.
Luca Annunziata
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